Fare le cose nel giusto ordine
C’è un’altra abitudine errata presente nella conclusione delle e-mail che merita una riflessione dedicata: quella di ringraziare in anticipo.
Di solito si presenta in un modo simile a:
Ti chiedo di inviarmela firmata il prima possibile.
Grazie,
[Nome mittente]
La domanda che dovrebbe sorgere in chi legge attentamente è: perché mi ringrazi?
Mi hai appena chiesto di fare qualcosa, io non l’ho ancora fatta e tu mi dici “grazie”. La parola “grazie”, però, va detta dopo aver ricevuto un favore o la soddisfazione di una richiesta e quindi non si può anticipare. Perciò, lascia uno strascico spiacevole, quasi ci fosse un’ intenzione di manipolare in cui si da per scontato che la richiesta sarà esaudita. Della serie: “ho già messo in conto che farai questa cosa”. Non è una strategia saggia, sia perché non garantisce un risultato che per il sapore amaro che rimarrà in bocca al destinatario. Può essere che tu non ne sia del tutto consapevole, ma basta anche qualcosa che crea un piccolo disturbo per catalogare male la tua richiesta o farla finire in fondo a una lista di cose da fare.
Inoltre, ringraziare ti mette in una situazione psicologica di debito nei confronti di chi ha fatto qualcosa per te, invece di pareggiare i conti alla fine. Non è la scelta migliore per raggiungere i tuoi obiettivi.
Per evitare la malcomunicazione con i ringraziamenti:
Non ringraziare in anticipo, fallo solo quando la tua richiesta è stata soddisfatta.
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