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Se ti dicono “grazie”, come rispondi?

Intelligenza Linguistica

Vorrei tanto che non dicessi:

    • “Di niente”
    • “Di nulla”
    • “E di cosa?”
    • “Tranquillo”
    • “E’ un piacere”

o qualsiasi cosa che si avvicini a queste formule.

Magari ti sembra strano che io dica questo e ritieni che queste risposte siano educate e gentili.
Se pensi così, ne capisco i motivi. Sono effettivamente frasi con cui vuoi trasmettere l’idea che non fai le cose solo per interesse e che sei capace di aiutare gli altri quando hanno bisogno.

Quello che ti propongo come alternativa non vuole toglierti nulla di tutto ciò, vuole solo dare valore a te, ai tuoi sforzi e alll’impegno che hai profuso.

Infatti, rispondere “di niente” significa dire letteralmente che hai fatto “niente”. E che non c’è motivo di ringraziarti. Siamo davvero sicuri che sia altruista ed educato sminuire qualsiasi cosa tu faccia o dica? Potresti, invece, riconoscere il tuo contributo e i benefici che hai procurato, dato che ti stanno ringraziando proprio perché da soli non se la sarebbero cavata. Vuoi, così facendo, sminuire anche il senso di riconoscimento che hanno nei tuoi confronti? Rischi di ferirli, nel senso di debito che provano per te e per l’importanza che attribuiscono a quanto ottenuto col tuo apporto.

“E di cosa?” è equivalente. Significa che non è stato fatto qualcosa di rilevante. E perché mai ti avrebbe chiesto aiuto, per delle stupidaggini?

“Tranquillo” implica che la persona a cui lo dici sia agitata o nervosa. Non essendo lo stato d’animo di chi è grato ed è contento di aver risolto un problema, ti ritrovi ad invalidare la sua esperienza. Potrà pensare “certo che sono tranquillo!” o magari “che senso ha?”.

“E’ un piacere” forse è la formula più “carina”, ma allo stesso tempo quella che ti affossa di più. Davvero provi piacere a sminuirti e a fare qualsiasi cosa ti chiedano? Perché non sempre ti chiedono cose divertenti o che non vedevi l’ora di fare…

Pertanto, come rispondere?

Proprio con la parola pensata per farlo.

“Prego.”
A “grazie” segue “prego”.

Poi puoi aggiungere quello che vuoi, badando che corrisponda alla realtà (“non è stato facile, ma ce l’ho fatta”, “grazie a Dio è andata liscia e ci ho messo poco”, “se hai un dubbio a riguardo, ti spiego volentieri come ho fatto”).

Evita, però, le frasi che non valorizzano te, quello che hai fatto o l’importanza che ha per chi te l’ha chiesto.  

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