E’ un’espressione ormai nota, almeno nel mondo anglosassone, per descrivere l’annichilimento a cui si è sottoposti quando si segue (o ci si sforza di seguire) una presentazione corredata da slide.
Indubbiamente chiunque abbia mai partecipato a una riunione o a un seminario sa perfettamente di cosa sto parlando.
All’inizio stai attento perché magari l’argomento è di tuo interesse.
Poi inizi a scantinare. Diventa difficile stare dietro alla spiegazione.
Ti impegni a leggere e ascoltare. A tenere il filo.
E, ad un certo punto, cedi.
Ti viene in mente qualcosa che devi fare dopo e ti chiedi subito quanto ancora durerà.
Ti guardi in giro e ti soffermi sul presentatore.
Lo vedi convinto, ma subito l’attenzione si volge su come parla o sui suoi modi.
E di nuovo il prossimo appuntamento. Fa breccia e brama la tua attenzione.
Ormai hai perso il filo. Ogni tanto sbirci qualche figura e cogli qualche parola sparsa.
Giusto per poter dire che hai seguito. Metti mai che ti chiedano qualcosa.
Ma la noia avanza e la stanchezza si fa sentire.
La palpebra si abbassa. E poi le poltroncine sono così comode…
A tratti perdi la presenza, ma recuperi con un pizzicotto.
Resisti ancora, stoico, perché sei un professionista.
Puoi farcela.
Sei forte.
Forza.
Piiiiiiiiiiiiiiiii…. Morte da Power Point. Ora del decesso 12.32.
Perché ci hai abbandonati? Cosa è successo?
La causa è semplice, per quanto di difficile individuazione.
Te ne parlo nel prossimo post!
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